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La Mortadella di Prato

La mortadella di Prato è un insaccato caratteristico del territorio e rappresenta un prodotto espressione della tradizione locale tanto che è presidio Slow Food e certificato Igp, Indicazione Geografica Protetta. La sua origine è remota e si tratta di un salume povero che veniva realizzato con le carni scartate dalla produzione della finocchiona. Carni, comunque, di seconda scelta, che poi venivano speziate in maniera decisa con pepe nero macinato in grani, sale, aglio pestato, coriandolo, cannella, chiodi di garofano e aromatizzate addirittura con alchermes.  Nel dopoguerra questa produzione sparisce ma, una trentina di anni fa, una salumeria di Prato riprende la produzione. Oggi non è più necessario caricare la mortadella di spezie e di aromi potenti: la carne è scelta con cura e il consumatore moderno non gradisce aromi troppo invasivi.

La Bozza pratese

Detta anche pane sciocco o sciapo, perché senza sale, la bozza pratese è un antico pane di origine contadina. L'assenza di sale nell'impasto ha spiegazioni storiche e risale alle grandi guerre quando alcuni alimenti basilari, come il sale, scarseggiavano e vi si rinunciava. Il fatto che si senza sale rende la bozza pratese estremamente adatta realizzare bruschette con ingredienti saporiti o ad accompagnare un salume toscano particolarmente gustoso, come la mortadella di Prato ad esempio. La bozza pratese è un pane rustico che viene sfornato in pezzature da un chilo e riconoscibile dal colore bruno. Viene fatto lievitare a lungo. Gli ingredienti principali della bozza pratese sono acqua, farina di grano tenero e, come detto, il tempo di lievitazione.

I Cantucci

I Cantuccini o Cantucci sono i tipici e caratteristici biscotti di Prato, conosciuti un po' tutta Italia. Sono biscotti secchi alle mandorle e sono ideali da intingere nel vin santo. Una prelibatezza tutta italiana, meglio pratese. Vengono ricavati da un impasto intero a forma di filoncino che viene tagliato a fette quando è ancora caldo. L'impasto è realizzato con farina, zucchero, uova, mandorle e burro. Le prime tracce documentate dei Cantucci si ritrovano nel 1691 nel famoso dizionario dell'Accademia della Crusca che definisce così i biscotti: "biscotto a fette, di fior di farina, con zucchero e chiara d'uovo". La prima ricetta documentata di questo dolce è un manoscritto, conservato nell'archivio di Stato di Prato, di Amadio Baldanzi, un erudito pratese del XVIII secolo. In questo documento i biscotti vengono detti alla genovese.





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