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Risi e bisi

Un primo piatto tipico della cucina veneziana è "Risi e bisi". Si tratta di un piatto dalle origini popolari e povero, a base, come dice il suo nome, di riso e piselli, dalla consistenza non troppo densa e nemmeno troppo liquida e per questo considerato un ibrido fra un risotto e una minestra. A Venezia il piatto viene preparato con ingredienti tipici come il riso di Grumolo delle Abbadesse e con bisi (piselli) di Lumignano. Per dare maggiore sapore al piatto al riso e ai piselli viene anche aggiunta la pancetta. Risi e bisi è un piatto noto fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, dove. Secondo alcuni studi le sue origini potrebbero essere ancora più antiche e risalire ai Bizantini con i quali Venezia è stata a lungo collegata e che erano soliti creare pietanze a base di riso unito ad altri ingredienti.

Fegato alla veneziana

Il fegato alla veneziana è forse il piatto più noto della tradizione culinaria della città lagunare. Si tratta di un piatto a base di fegato di vitello cotto con cipolle bianche, olio d'oliva, burro e aromi. La caratteristica principale del fegato alla veneziana è il contrasto tra il gusto dolce delle cipolle e quello intenso del fegato. Il segreto per ottenere un perfetto fegato alla veneziana è la cottura lenta delle cipolle che devono diventare quasi una crema e nell'aggiunta di un ingrediente acido che attutisca il sapore del fegato. La storia del fegato alla veneziana è antica e pare arrivi dall'epoca romana. Il nome fegato, infatti, sembra derivi dalla parola romana ficatum in quanto i romani erano soliti cuocerlo con i fichi che, nel tempo, sono stati sostituiti dalle cipolle. Pare che siano stati proprio i veneziani a operare questa variante.

Gli Zaeti

Meno noti di piatti come risi e bisi e fegato alla veneziana, gli zaeti sono dolci tipici della tradizione gastronomica veneziana. A caratterizzarli è il colore giallo dovuto all'utilizzo nella preparazione della farina di mais alla quale vanno aggiunti come ingredienti, anche uvetta e scorze di limone. Sono biscotti secchi, ideali da inzuppare nel latte o nel the a colazione o a merenda. Tradizionalmente gli zaeti accompagnavano i marinai nei lunghi viaggi oppure venivano gustati nelle osterie. Le loro origini sono molto antiche. Sono citati da Goldoni nelle sue opere e il celebre scrittore e d esperto di gastronomia, Pellegrino Artusi, ne parla in questo modo nel suo trattato "La scienza e l'arte di mangiare bene (1891): "Signore mamme, trastullate i vostri bambini con questi gialletti; ma avvertite di non assaggiarli se non volete sentirli piangere pel caso molto probabile che a loro ne tocchi la minor parte.”





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