Mandarini

Il mandarino fece la propria comparsa nel vecchio continente intorno alla prima metà dell’ottocento, inizialmente come pianta da ornamento. A Malta venne presentata come una sorta di bizzarra varietà botanica mentre, in Sicilia, trovò immediatamente il clima ideale per proliferare. Caratterizzato da un profumo inebriante, superiore a quello di qualunque altra varietà di agrume, secondo alcuni botanici sarebbe più antico di arance e limoni. Il termine “mandarino” deriva dal colore dell'abito dorato dei dignitari imperiali dell'antica Cina.

Il mandarino appartiene alla famiglia delle Rutacee e si suddivide in diverse varietà che, scientificamente, si dividono in: Citrus reticulata, Citrus nobilis e Critus clementina. La sua polpa è molto ricca di vitamina C, di vitamine del gruppo B, vitamina A, vitamina P, acido folico, magnesio, potassio, calcio e ferro. Contiene, inoltre, bromo, che favorisce il sonno. Alimento di grande digeribilità, perché ricco di fibre, è un ottimo alleato dell’intestino, sul quale esercita un forte potere regolatore ma agisce anche per prevenire malattie da raffreddamento, sindromi influenzali e malesseri in genere. Comunemente lo si consuma fresco o in confettura.

Tra gli agrumi è il più calorico, a causa del carico zuccherino che lo rende tanto gustoso quanto inadatto per le diete ipocaloriche. Tipico frutto natalizio, lo si ritrova spesso in tavola, in quel periodo dell’anno, come decorazione da mangiare. In pasticceria viene utilizzato per preparare dolci e crostate. Oltre che consumato fresco, il mandarino è ottimo per realizzare marmellate, mentre il succo è utilizzato per la preparazione di budini e mousse.