Arance

L’arancia è l’agrume più coltivato e commercializzato al mondo. Nei miti greci, Giunone, sposa di Giove, portò in dote alcuni alberelli dai frutti dorati, considerati simbolo di fecondità e amore. Giove, per preservarli dalle insidie dei ladri, lì custodì in un rigoglioso giardino, a guardia del quale mise le ninfe Esperidi. Sempre secondo la mitologia ellenica, il compito di diffondere il frutto tra gli uomini fu una delle fatiche di Ercole.

La sua straordinaria capacità di adattarsi alle diverse latitudini e condizioni climatiche ha, certamente, favorito, la diffusione dell’arancio in ogni parte del globo, ma è stato, principalmente, grazie alle sue qualità nutritive e al suo gusto fresco e dissetante che è divenuto uno dei frutti più amati al mondo. Le prime notizie riguardo a un frutto molto in uso, di colore arancione e forma sferica, ci giungono dall’antica Cina, ma pare certo che furono gli arabi a introdurre l’arancio in Nord Africa, Asia Minore, e in Europa. In Italia, in particolare, la diffusione dell’arancio sarebbe iniziata intorno al 1500, in Sicilia e Calabria, grazie alla fitta e consolidata rete di scambi commerciali di cui le nostre coste a sud erano protagoniste.

La coltivazione dell’arancio dolce ebbe, ulteriore, impulso a partire dal XVIII secolo. Ricchissime di vitamina C e antiossidanti, un consumo regolare di arance, specialmente nella variante rossa, protegge l’organismo dagli attacchi dei virus influenzali. Ottime da mangiare a spicchi o da spremere per preparare succhi freschi, gustosi ed energetici, le arance sono molto utilizzate per dolci e marmellate.